Pronto ad esplodere il fenomeno Foursquare il social network che riesce a trovarti ovunque sei.
Il prossimo botto, “The next big thing”. Nella Silicon Valley invasa da nerd, creativi, ingegneri e smanettoni, gli analisti finanziari cercano risposta a un unico interrogativo: quale sarà la prossima creatura digitale che riuscirà a sfondare, la prossima Next Big Thing? In questi mesi il candidato principe al botto è “Foursquare”. Il social network progettato ai tempi della “geolocalizzazione” e dell’Internet ovunque è nato New York, città che ormai sfida apertamente la California sul terreno dell’innovazione. Foursquare è una piattaforma integrata per Web e smartphone (per ora disponibile su iPhone e Android) sulla quale, come ogni social network che si rispetti, ogni utente ha il suo account, i suoi “amici”, dice “cosa gli piace” e cosa no. Ma il cuore di questo nuova rete sociale sono i “luoghi”: “Abbiamo voluto creare qualcosa che rendesse migliori le nostre città” ha dichiarato Nadeen Selvadurai, il co-fondatore della start-up in un recente incontro a Roma.
Per usarlo serve lo Smartphone
TUTTOPARTEdaunsemplice datodifatto:glismartphonesono oggi in grado di indicare in ogni momento la nostra posizione geografica e di pubblicarla su Internet. Con il nuovo social network,perciò,possiamodiredove siamo e gli amici possono fare la stessa cosa – magari scoprendo che siamoa pochi isolati di distanza. Non solo, ci sono i luoghi, appunto. Appoggiandosi su Google Maps, Foursquare permette di lasciare i propri commenti (“tip”) sui posti che frequentiamo: com’è il caffè in quel bar?; sono gentili i commessi di quel negozio? “Ho appena preso una ‘coppa Portofino’: il miglior pranzo che si possa fare in questa zona, tantafruttaeottimogelato”recita un “Tip” su un bar in Piazza Cola di Rienzo, vicino alla redazione del Fatto Quotidiano, a Roma: è lo stesso Foursquare ad indicarcelo sull’iPhone appena siamo nello stesso isolato. Una piccola rivoluzione. Prendete questo meccanismo, moltiplicatelo per tutti i luoghi della vostra città e quindi per tutte le città del mondo: ecco una gigantesca “mappatura sociale” dei luoghi generata dagli utenti. Va chiarito che la localizzazione non è automatica ma sempre volontaria. Foursquare si basa sul meccanismo del “check-in”. Per indicare se siamo in luogo specifico, dobbiamo fare “check-in” con l’applicazione del telefonino: lo smarphone ci geolocalizza e, una volta verificata la nostra posizione, la pubblica online (volendo anche su Facebook e Twitter). Un meccanismo interno, inoltre, prevede un articolato sistema di reputazione: se si fa check-in per primi in un certo luogo, e si ripete l’operazione per alcuni giorni, c’è la possibilità di guadagnarsi la qualifica di “sindaco”; se si “scoprono” nuovi luoghi, invece, ecco che si sale di livello. Il geo-network per ora è soltanto in inglese, quindi sono ancora pochi i luoghi mappati e commentati ne lnostro Paese. Ma se gli utenti italiani sono appena quarantamila, nel mondo gli iscritti sono tre milioni e mezzo: la start-up, fondata un anno fa con due soli dipendenti, adesso conta su uno staff di 40 persone e su un venti milioni di dollari appena arrivati da un fondo di “venture capital”.
Gli sviluppi futuri nelle mani di chi lo usa
RIMANE DA CAPIRE come il geo-social-network potrà generare introiti. “Non è ancora particolarmentechiaro–aggiungeConti – Ma adesso stanno pensando soprattutto a sviluppare la piattaforma: hanno già annunciato che per i prossimi due anni non puntano ad incassare. Ciò che crea valore per il futuro è il numero di utenti: già adesso Foursquare viene valutato 95 milioni di dollari”. Saranno però gli utenti, come sempre, ad avere l’ultima parola: “Com’è successo per tutte le altre piattaforme che in questi anni si sono affermate in Rete – conclude il blogger – sono poi gli utenti a reinventare, adattandolo alle loro esigente, l’evoluzione dello strumento: Twitter ora è completamente diverso dalla sua prima versione. Gli sviluppatori sono stati dietro ai bisogni degli utenti: a Foursquare sembrano in grado di seguire la stessa strada”. Dove ci porterà la geo-localizzazione sociale? Verso un nuovo grande fratello? In Italia, per esempio, verso una mappatura dell’evasione fiscale? Lo capiremo nei prossimi mesi. Appena saremo sicuri cheèproprioFoursquarela“next big thing”.
di Federico Mello